Paradontite: come prevenirla e come curarla
Cos’è la paradontite
Come capire se hai la paradontite?
La paradontite è una malattia infiammatoria che colpisce il paradonto ossia il tessuto di sostegno del dente.
E’ chiamata anche piorrea ed è una patologia che se trascurata può portare alla perdita del dente.
Infatti il primo segnale di allarme è la mobilità dentale che segnala di essere già ad uno stadio avanzato.
Sapevi che la paradontite è al 6 posto tra le malattie più diffuse? Nella popolazione italiana a partire dai 40 anni ne soffre 1 adulto su 2 ed la prima causa di perdita dei denti.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’ha definita endemica, ovvero presente nella popolazione a livello mondiale.
Non te lo aspettavi? Per questo ti invito a leggere il mio articolo così da essere informato sui primi segnali che non devi sottovalutare o se ne soffri già, su come tenerla sotto controllo.
In questo articolo del blog troverai quali sono le cause principali, i sintomi e le cure possibili. In più ti segnalo tutte le ultime ricerche e scoperte sul trattamento di questa patologia.
Quali sono le cause
Cosa comporta la paradontite?
Le cause principali della paradontite sono una scarsa igiene orale, fumo e abuso di alcol .
Anche il diabete se non sotto controllo è una causa come l’ereditarietà.
Infatti si nota spesso che la prevenzione è ancor più necessaria in soggetti che presentano familiarità con questa malattia.
La paradontite però non è contagiosa.
Quando l’igiene orale viene trascurata, il formarsi della placca da inizio a un processo, non solo infiammatorio, ma anche di alterazione della flora batterica buona della bocca.
Questo processo avanza lentamente, fino a portare a una gengivite cronica, che si manifesta appunto col sanguinamento gengivale.
Se la situazione degenera dopo 12/18 ore comincerà a formarsi il tartaro che non si potrà togliere con la normale igiene casalinga.
Il tartaro insieme alla placca che continua ad accumularsi da inizio alla retrazione gengivale.
La gengiva scollandosi fa si che si formi una ‘tasca paradontale’ ossia uno scollamento profondo della gengiva che dovrebbe essere aderente al dente.
Arrivati a questo punto i batteri riescono ad infettare il paradonto ossia il tessuto che sostiene il dente.
Questo è l’inizio della malattia che tenderà ad avanzare se non curata, fino a portare alla perdita dei denti.
Purtroppo questa patologia conta un’alta percentuale di malati tra la popolazione mondiale.
Leggi anche ‘Paradontite e Covid-19’ ecco tutte le relazioni secondo gli ultimi studi.
Sintomi da non sottovalutare
- alito cattivo
- sanguinamento gengivale
- gonfiore o cambiamento di colore delle gengive
- recessioni gengivali con comparsa di spazi tra i denti
- mobilità dentale
- fastidio generale in bocca
Questi sono i sintomi più frequenti elencati in ordine di comparsa e di gravità
Come prevenire e curare la paradontite
Come avrai capito la paradontite ha inizio da una trascurata igiene orale.
Quindi è ovvio che la prevenzione parte da una pulizia domiciliare curata e costante dei denti.
Non solo, anche le visite odontoiatriche sono importantissime, così come le sedute di igiene orale professionale.
Infatti con un semplice ‘sondaggio’ il dentista può accorgersi se in qualche punto della bocca c’è una tasca che potrebbe dare inizio al processo sopra descritto.
La buona notizia è che se ci si accorge subito della presenza di una tasca, con delle pulizie approfondite mirate la gengiva torna al suo posto senza problemi.
Non rimane che prestare la massima attenzione alla pulizia dei denti.
Scegliete un buon spazzolino elettrico adatto alla vostra situazione come ad esempio Oral B 4smart che ha il rilevatore di pressione, se vuoi saperne di più leggi la guida ‘Spazzolino elettrico quale scegliere’.
Completate l’igiene con filo interdentale, scovolino e collutorio se serve.
L’intero organismo beneficerà nell’avere una bocca sana.
Le cure della malattia paradontale comprendono
- sedute di igiene orale, per rimuovere placca e tartaro dai denti e sotto il solco gengivale
- levigature radicolari, per rimuovere il tartaro in profondità quando la tasca si è già formata
- chirurgia dei lembi
- innesto osseo
Oltre a questi interventi, che vengono eseguiti in anestesia locale in studio, si possono aggiungere terapie farmacologiche prescritte dal medico.
Queste possono essere a base di antinfiammatori, antibiotici e avvolte cortisonici.
L’utilizzo di collutorio alla clorexidina aiuta nei periodi acuti.
Anche lavorare sul ripristino di una buona flora batterica orale è un valido aiuto. Esistono fermenti in polvere che si possono applicare anche localmente e aiutano a tenere sotto controllo l’andamento della malattia.
Solitamente infatti, ma non è una regola, la malattia vede dei periodi di picchi e altri di situazione più stabile.
Un grande fattore di influenza di questi periodi è senz’altro lo stress. Nei momenti particolarmente stressanti si vede sempre un peggioramento della situazione dei denti.
Aiuto dalla fitoterapia
Anche se i rimedi fitoterapici non sono risolutivi e vanno comunque affiancati alle altre terapie, possono dare un valido aiuto.
Io personalmente credo molto nell’approccio erboristico in generale come aiuto per varie situazioni e patologie.
Tra i rimedi più validi e indicati troviamo quindi
- la betulla, con proprietà antinfiammatorie
- echinacea, da usare in caso di stress come immunostimolatore
- equiseto, contro il sanguinamento gengivale
- la propoli dalle note proprietà antibatteriche
- la salvia con azione disinfettante
- l’aloe vera da usare nei momenti acuti per lenire e dare sollievo
Tutti questi rimedi vanno comunque prescritti da un medico esperto che ti darà la giusta forma e le giuste diluizioni.
Ultime scoperte per sconfiggere la Paradontite
La grande difficoltà nella lotta a questa malattia sta nell’eliminare i germi che si annidano in profondità nelle tasche. Spesso questi batteri diventano resistenti agli antibiotici e quindi continuano la loro azione disastrosa sui tessuti.
Le ultime ricerche puntano perciò sull’antagonismo di alcuni batteri ‘buoni’ per ridurre l’esistenza di quelli indesiderati.
La tecnica finora è stata provata solo sui topi dando buoni risultati.
Infatti una volta iniettati in profondità nelle tasche, questi batteri buoni chiamati ‘Balo’ sembrano inibire molto l’azione dei germi patogeni.
Non solo, a quanto pare non alterano il microbioma orale, il che è molto importante.
Risultati incoraggianti quindi, ma nel frattempo mi raccomando non abbassate la guarda: lavatevi bene i denti!!
Fonti : https://www.dentaljournal.it/
Blogger per passione!
Ciao sono Annalisa, assistente dentista ortodontica e odontoiatrica.
Nel mio blog metto la mia esperienza e la mia dedizione a tua disposizione.
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